Rebel House Winter Season

2022/23

Prima Edizione


Ospiti

Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto, Massimo Cotto


Di giri ne abbiamo fatti parecchi in questa nostra prima stagione invernale, i compagni di viaggio, che sono stati eccezionali, li siamo andati a recuperare da ogni parte dello stivale: il Maestro Pellegrini (seconda chitarra degli Zen Circus) ha aperto le danze con una doppia data in solo e in coppia col padre Andrea a dicembre, dando il via a degli spettacoli di una coinvolgente sensibilità; poi è stato il turno di Vincenzo Fasano, nome d’arte di Gianluca Florulli che con la sua musica canta l’urgenza di interessarsi al mondo in cui viviamo e di attivare un cambiamento attitudinale per contrastare quello climatico; Cristiano Godano ci ha regalato invece un concerto in solo che raramente concede e che ha ridestato nella musica suonata dal vivo, momenti di un lirismo che personalmente avevo ormai dimenticato, un po’ per la frenesia con cui la si suona ultimamente e un po’ per la distrazione con cui la si fruisce.


Le presentazioni letterarie sono iniziate con il giornalista e dj di Virgin Radio Massimo Cotto, che ha raccontato seduto sui divani di rebel house di come ha esordito nel mondo della romanzistica noir; le mostre fotografiche invece hanno debuttato con Henry Ruggeri, riferimento della fotografia musicale italiana e internazionale, per concludersi ad aprile con la mostra ancora visitabile di Nicola Bertellotti, le cui opere presentano con una narrazione visiva evocativa e sentimentale quei luoghi altisonanti della musica e delle arti estromessi dalla loro funzione, spogliati dal pubblico e dallo spettacolo, sedotti dalla caducità del tempo e dell’incuria degli uomini. Poi è stato il turno del leader dei Nobraino Lorenzo Kruger, cantastorie e gran cerimoniere di un’arte a tutto tondo; ancora un cantautore, romano questa volta: Wrongonyou, vincitore del premio della critica Mia Martini a Sanremo 2021; poi Gianluca De Rubertis e Sara Loreni, l’autore del tormentone Pop-porno e la concorrente di XFactor, con un intermezzo tra gli atti da parte dei marchigiani Crema, Thek, Anonima Straccioni e Ludovico Cipriani per tenere alta la bandiera di un campanilismo tuttavia moderato. Franco Arminio, poeta paesologo e nostro amico carissimo già dal tempo di Animavì, a febbraio ci ha concesso alcune letture in anteprima dal suo ultimo libro “Sacro minore” che non era ancora edito e ha festeggiato con noi il suo compleanno; Dente ha fatto anche di più, decidendo di registrare nel nostro salotto il video per il suo ultimo singolo che ci ha concesso un passaggio al tg nazionale sul primo canale; Giorgio Canali è stato infine l’ultimo grande ospite della stagione, e proprio lui si è guadagnato il titolo di esponente principale della corrente di artisti ribelli, interpreti straordinari di quella sovversione spontanea, estrosa, emozionale, a cui nel nostro piccolo con questa prima programmazione sentiamo di esserci uniti.

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